Incubo

#0027
Un incubo che fa sbadigliare
Il nome di Wes Craven è ormai indissolubilmente legato a cult cinematografici come "Scream" e "Nightmare", quindi vedendo un bel libbriccino nero con titolo rosso, INCUBO, legato al nome del famoso regista non ho saputo resistere dal comprarlo ed iniziarne subito la lettura.
Il primo tentativo di lettura, tuttavia, probabilmente per via del peridoo piuttosto intenso di lavori si è bruscamente interrotto a pag. 61. Successivamente - non essendo mia abitudine - quella di lasciare i libri in sospeso ho ripreso la lettura del libro iniziando dal principio.
Anche questa volta, però, la lettura procedeva stanca e senza voglia. Come se ci fosse parecchia carne al fuoco, ma poco fuoco per cuocerla. Infatti, da un inizio in cui sembrava che tanti elementi si stavano facendo strada per culminare verso una storia complessa e interessante, si arriva ad una trama prevedile e piuttosto scontata in cui le uniche vere cose interessanti sono solo accennate e per nulla approfondite.
La storia riguarda alcuni esperimenti condotti presso basi USA. Esperimenti su armi micidiali ed altri esperimenti genetici che via via diverranno la parte centrale del romanzo.
Tra i personaggi vanno menzionati il protagonista Peter Jance, la moglie di lui e l'antagonista di Peter, il Dott. Freddy Wolfe. Attorno questi personaggi, a cui si aggiungono altri stereotipi tipici della letteratura americana del settore (fra tutti Henderson funzionario del Governo con poco cervello e molta cattiveria), si dispana l'intera storia, senza scossoni o i necessari colpi di scena.
Sinceramente è legittimo aspettarsi di più da un autore che ha creato film mitici come quelli menzionati in apertura. tuttavia a questo romanzo manca il decollo. Tutto resta solo accennato. Tutto è fin troppo banale. Scontato. Tremendamente poco interessante.
Fra tutti, è forse l'unico libro che non vale davero la pena di leggere.
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Valutazione: 1 libro
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