L'Attore

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Ottime premesse ma...
"L'Attore" è un thriller di Richard Montanari del 2006 edito in Italia due anni dopo. La trama è avvincente e inusuale: un killer, palesemente psicopatico, commette omicidi ispirandosi a scene celebri di film e riprendendo i suoi assassini con la videocamera, monta la truce sequenza al posto di quella originale in videocassette che poi lascia presso centri di noleggio video. Dopo il primo omicidio che si ispira alla celebre scena della doccia di Psycho inizia una lunga catena di delitti tutti ispirati a diversi film in cui, però, l'unica star, l'unico protagonista è il misterioso attore. Del caso si occupano la detective Jessica Bolzano ed il detective Kevin Byrne del dipartimento di polizia di Philadelphia. In un susseguirsi di omicidi, storie personali che si intrecciano con l'indagine i due detective dovranno intraprendere una discesa nei lati più oscuri e truci della città americana ed affrontare un mondo in cui il corpo umano è strumento di piacere e corruzione, un mondo dove affonda le sue radici tutto l'odio ed il risentimento dell'attore.
Questa - a grandi linee - è la trama del romanzo che scorre via pagina dopo pagina avvincendo nella lettura ma anche lasciando perplessi in alcuni passaggi in cui l'autore si dilunga troppo nelle descrizioni del funzionamento del dipartimento di polizia di Philadelphia. E' un romanzo che in ogni caso, non lo si deve dimenticare, l'autore dedica proprio agli uomini e alle donne di questo dipartimento di polizia, ciò - quindi - giustifica certamente le minuziose descrizioni che Montanari fa delle personalità e dei modi di fare e di agire dei personaggi. La lettura, però, come si diceva scorre rapida grazie anche al linguaggio diretto ed immediato utilizzato dall'autore. I dialoghi sono piacevoli e diretti e, manco a dirlo, sembrano scritti apposta per un copione di film. A proposito di film sono tanti e numerosi i film che vengono citati all'interno del libro di alcuni, addirittura, vengono svelati segreti e aneddoti che fa sempre piacere leggere. La soluzione dell'enigma, invece, sembra un tantino affrettata, certo il colpo di scena non manca ma, sembra, che sia un colpo di scena pensato e voluto dall'autore per dare la romanzo un tocco di "thriller" in più ma che, a ben guardare, stride e non poco con la storia sino a quel punto raccontata.
In ogni caso "L'Attore" lungi dall'essere in romanzo che lascerà il segno o che resterà nell'immaginario dei lettori, ha il pregio di rappresentare un modo di scrittura agile escorrevole che parte da ottime premesse che tuttavia, nel corso del racconto, non vengono adeguatamente sviluppate ed approfondite. La trama, infatti, è certamente - come detto - inusuale, ma alla fine il canovaccio del thriller messo su da Montanari ricalca i topos dei romanzi americani del genere. Con tali premesse, invece, Montanari avrebbe potuto confezionare senza dubbio un thriller diverso, magari fuori dagli schemi commerciali, ma che certamente avrebbe rsistito un po' più a lungo nella mente dei lettori.
Da leggere certamente, anche per scendere all'interno di un inferno che potrebbe essere anche dietro la porta di casa e non solo nei biu meandri di Philadlphia.
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Valutazione: 3 libri
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